La leggenda della cliente trattata male

La leggenda della cliente trattata male

Lo sai che da LASHinSTYLE le clienti vengono trattate male?!

🙄

Questo non vuole essere un post polemico, ma di semplice chiarimento… beh, non è vero: forse un po’ polemico lo sarà, ma semplicemente perchè questa situazione sta sfuggendo un po’ di mano.

Sono mesi che sto rimandando questo momento, ma ora credo che quando è troppo è troppo.

Ma, soprattutto, credo che TU, cliente o potenziale tale, abbia il diritto di sapere la verità.

Per questo, ho deciso di raccontarti una storia… vera!

Le protagoniste di questa storia le chiameremo “MISS C” e “MISS D”, per ovvi motivi di privacy.

Come in uno dei romanzi più avvincenti, le storie di Miss C e Miss D iniziano separatamente, per poi intrecciarsi in un colpo di scena finale.

Iniziamo!

C’era una volta una ragazza, di nome Miss D, che decise, nel lontano 2017, di effettuare un trattamento di extension ciglia presso lo studio LASHinSTYLE di Torino.

Già dalla prima applicazione, Miss D fu soddisfatta del risultato, tanto da provare anche altre applicatrici, per poi tornare sempre presso lo studio di Rivoli, in particolare per il periodo di Natale, affermando che solo in quel luogo trovava ciò che cercava.

Un giorno, però, nel novembre del 2019, Miss D telefonò in studio per prenotare il suo trattamento in vista del Natale, fissandolo per sabato 14 dicembre alle ore 14.00.

Al telefono disse alla titolare Sabrina Costanzo che, in quell’occasione, avrebbe portato con sè il suo bimbo di appena un mese, ma questa concessione le fu negata.

Arriva il giorno dell’appuntamento.

Alle ore 14.15, Sabrina scrisse a Miss D per chiederle se fosse in arrivo: il periodo era di fuoco e, subito dopo quella applicazione, c’era in programma un’altra cliente.

Dopo aver comunicato un leggero ritardo, Miss D si presenta in studio alle 14.40.

Sabrina, sapendo che 40 minuti di ritardo sono davvero eccessivi, le comunica che avrebbe comunque effettuato il trattamento, ma per correttezza avvisa Miss D PRIMA di iniziare l’applicazione, che il risultato sarebbe stato bello, ma meno folto del previsto, considerando i 40 minuti che aveva in meno.

Al che, Miss D salta su se stessa e inizia a dire che lei, invece, le vuole folte come era in programma e che le vuole quel giorno stesso perchè la sera ha una cena importante.

Sabrina cerca di spiegarle che anche la cliente dopo ha i suoi impegni, ma Miss D insiste che la cliente dopo può anche aspettare.

Sabrina, allora, le chiede: “Se tu arrivassi in orario e io ti facessi aspettare 40 minuti in sala d’attesa, tu saresti contenta?”.

Imbarazzata nel rispondere, Miss D tace e Sabrina conclude con: “Senti, io ti garantisco che il lavoro verrà bene, ma stiamo perdendo ulteriore tempo. Fammi fare quello che riesco, se non ti piacciono NON ME LE PAGHI”.

Terminata l’applicazione, Miss D si pronuncia con un sonoro: “Sono esattamente come le volevo!” e, soddisfatta, paga il trattamento.

Nel frattempo, Miss C, una cliente già da qualche mese dello studio, di punto in bianco smette di venire agli appuntamenti.

Ecco, vedi: tu forse conosci Miss C e Miss D, perchè sono di Rivoli.

Il fatto è che anche io ho conoscenze a Rivoli, dove sono nata e cresciuta e, ora, vi ho aperto la mia attività.

Per cui, se Miss D vaga per Rivoli dicendo (anche alle mie amiche o senza sapere che la sconosciuta accanto mi conosce!) che io, nel lontano dicembre 2019, l’ho cacciata dallo studio perchè lei si è presentata con suo figlio, io lo vengo a sapere.

E se Miss C vaga per Rivoli dicendo (anche alle mie amiche o senza sapere che la sconosciuta accanto mi conosce!) che io sono cara e rompo le scatole perchè ci sono i tempi da rispettare e lei si vuole fare colazione in santa pace prima dell’applicazione, io lo vengo a sapere.

A questo punto, ora ti dico il mio punto di vista. Perchè che tu sia amica o meno di Miss C e di Miss D, è giusto sentire entrambe le campane.

  • Io non ho mai cacciato nessuno dallo studio perchè si è presentata con suo figlio. Molte altre clienti possono testimoniarlo.

Semplicemente, se tu devi stare 2 ore sdraiata con gli occhi chiusi e io devo fare un lavoro delicato su di essi, con la massima concentrazione per non farti male, non me la sento di prendermi la responsabilità di un neonato di un mese.

Perchè averlo accanto mi avrebbe portato a guardare più lui che la cliente.

Perchè se piange, tu mamma non puoi alzarti in due secondi e andare ad accudirlo. Perchè tu hai gli occhi chiusi e non puoi aprirli per evitare pericoli (di cui sono io la responsabile) e, di certo, non posso accudirlo io al posto tuo.

Ho fatto presente queste motivazioni e ho manifestato il mio “non sentirsi” di prendersi la responsabilità di un bambino di un mese già in fase di prenotazione.

Forse a Miss D è sfuggito che non andava a casa dell’amica a prendersi un caffè, ma andava in un’attività commerciale dove la responsabile di qualunque cosa possa accadere è la titolare e, non essendo nè una mamma nè una baby sitter, ha umanamente espresso le sue perplessità nel tenere accanto a sè un neonato mentre lavorava.

Io, ingenuamente, ho pensato alla priorità del bambino dato che conosco il mio lavoro e sapevo non essere possibile quella situazione.

Per cui sappi che, qualunque precisazione io possa fare anche con te, è solo per una questione di sicurezza e non per mancanza di volontà. Perchè io lo conosco il mio lavoro, per cui fidati di me e delle mie scelte.

  • Io non ho mai trattato male le clienti per un ritardo, ma se Miss D si presenta 40 minuti dopo l’appuntamento e mi chiede un trattamento di favore rispetto a te, cliente successiva, dicendo che “puoi aspettare”, io le faccio capire che lei, Miss D, non è più importante di te.

Tu hai i tuoi impegni, che vuoi e devi rispettare, e io ti devo garantire di poterli rispettare.

Se arrivi in orario nel mio studio, io non ti farò MAI aspettare 40 minuti perchè la cliente precedente ha fatto qualche capriccio.

Questo non vuol dire trattare male una cliente, ma avere rispetto di tutte le clienti.

Così come l’ho avuto per Miss D, alla quale ho comunque effettuato un servizio, a suo dire, più che soddisfacente e servendo in tempo la cliente successiva.

  • Le lamentele di Miss C mi fanno un po’ storcere il naso, invece.

Io offro dal primo giorno di apertura il caffè alle mie clienti. Addirittura adesso la macchinetta è in ingresso, per cui impossibile non vederla.

Così come offro dell’acqua o i cioccolatini di cui le clienti vanno pazze (e, a volte, se ne prendono “uno per adesso e uno per dopo” :D).

Per cui, mi sembra strano sentire che c’è chi sostiene il contrario.

Se però si intende di poter venire alle 9.00 con cappuccino e brioches e poi fare il trattamento a colazione finita, allora è un altro discorso.

E’ vero che da me si dorme causa troppo relax, ma non è un Bed & Breakfast.

Certo, se poi il problema è l’essermi rifiutata OGNI VOLTA di non fare la ricevuta perchè Miss C voleva risparmiare 10 euro, allora è un altro discorso.

Vedi, io la ricevuta la faccio sempre per delle semplici ragioni:

  • Ho un’attività che sta crescendo e sulla quale voglio investire. Non sono l’abusiva di turno che lavora in salotto, ma una professionista con uno studio specializzato;
  • Tu, cliente, DEVI avere in mano un documento che attesta che sei venuta da me. Perchè se per caso io impazzissi e perdessi la testa, rifiutandomi di riceverti dopo aver combinato un disastro sui tuoi occhi (cosa che non succederà mai, ma è un esempio), TU devi tutelarti e poter ribattere a un mio ipotetico “non è venuta da me”. Sembra assurdo come esempio, ma sono fatti accaduti realmente da chi lavora in modo abusivo.
  • Per concludere, quello che Miss C non vuole pagare servendosi di un mio servizio, è quello che lo Stato ha usato per i vari redditi di emergenza in questo periodo… visto che è un tema molto caldo dato il momento, mi sembra calzante: oppure credi che lo Stato i soldi non li prenda dalle imposte ma li prenda dal cielo?

Ottima l’alternativa che ha trovato Miss C comunque, avendolo visto con i miei occhi: andare da un’abusiva che le fa fare colazione per poi piazzarle gli spazzolini da denti sugli occhi a 20 euro.

Per quanto mi riguarda, va bene così 🙂

Però tu, amica o conoscente di Miss C e di Miss D, se hai sentito queste favole ti invito a riflettere:

  • Dov’è il problema se nel mio studio offriamo servizi di alta qualità, con tanto di ricevuta, e abbiamo un’organizzazione interna che ti impedisce di tardare anche solo di 5 minuti al lavoro?
  • Dov’è il problema se, anzichè fare 10 trattamenti in nero al giorno, intascandomi 200 euro puliti, io preferisco farne 3 fatti bene, dichiararli e pagarci le tasse?
  • Dov’è il problema se ci sono delle regole che tutte le clienti devono seguire per ricevere il massimo da noi e vivere un’esperienza perfetta?

Perchè è di questo che io mi preoccupo.

Ed è questo che garantisco alle mie clienti.

E se non mi credi, ti invito a provare.

Perchè da noi, lo ricordo sempre, vige la regola “Soddisfatti o rimborsati”, per cui, se a fine trattamento mi dirai che hanno ragione Miss D o Miss C, non ho nessun problema a restituire il denaro.

Cosa che, in 5 anni, non è mai successa. 😉

Qual è il colpo di scena finale? Forse ti sarai chiesta come mai Miss D e Miss C vociferano le stesse cose per Rivoli.

Me lo sono chiesta anche io, ma come ti dicevo a Rivoli di conoscenze ne ho.

Recente scoperta: Miss D e Miss C sono amiche.

E il cerchio si chiude 😉

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15 Giu 20 ,

Sabrina Costanzo

2 risposte

  1. Simona ha detto:

    Ho letto per curiosità e mi è venuta voglia di fare le ciglia ….. avrei solo delle curiosità da togliere ma credo di chiamarvi presto ! Ps clienti così fantasiose ne vedi tutti gg , nn si estingueranno mai ! Oramai ci rido su !
    Grazie e buon lavoro
    A presto ☺️😉

    1. User Avatar Sabrina Costanzo ha detto:

      Ciao Simona, grazie del commento! Qualunque dubbio chiedici pure quando vuoi!
      Ti aspettiamo 🙂

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